Negli anni Sessanta del Novecento vi fu il dilagare dei lampadari "di Boemia" che erano caratterizzati da telai metallici ricoperti in vetro e "strass" (si tratta di piccoli cristalli al vetro piombico molto brillanti e con sfaccettature molate). Indubbiamente sono manufatti in vetro di grande effetto scenico ma non personalizzati nella forma come i lampadari di Murano.
I vetrai muranesi corsero ai ripari e realizzarono i cosiddetti "lampadari con pendenti". Questa tipologia di lampadario è caratterizzato da bracci soffiati e lavorati tipo "torchon" e con coppe e pendenti molati a effetto "lustro". Il vetro rimane sempre il "sodico", cioè privo di piombo ma con caratteristiche simili ai vetri boemi.
Realizzarono forme molto compatte e, pur mantenendo le giuste proporzioni, riuscirono a creare l'effetto di una buona lucentezza.
Attorno agli anni Settanta, a Murano, si ritornò in modo deciso ai più classici lampadari veneziani.
Murano - 1960 ca.
Misure: altezza cm. 100 larghezza cm. 80