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FRANCESCO TREVISANI (attr.) - "NATIVITA' ovvero L'ADORAZIONE DEL BAMBINO" - olio su tela del 1680 ca. – opera attribuita a FRANCESCO TREVISANI e scuola (Capodistria 1656 - Roma 1746) -

Autore: Francesco Trevisani e Scuola

Francesco Trevisani (Capodistria, 1656 - Roma, 1746) e scuola (attr.) -  Importante opera di grande forza espressiva, ricca di raffinato misticismo reso evidente dall'evangelica semplicità della composizione. Di straordinario impatto emozionale il diafano candore del Bambino delicatamente disteso su un letto di spighe  di grano che contrasta con il colorismo cupo e l' evidente maturità di San Giuseppe. Di derivazione caravaggesca l'occhio tumido del bue (si veda a tal proposito l'occhio del mulo del celebre "Riposo dopo la fuga in Egitto" di Caravaggio conservato presso il museo Doria Pamphili in Roma). La Madonna appare qui, in ossequio ai dettami dei maestri innovatori della pittura barocca di metà Seicento,  come una comune "donna in preghiera" , in estasi davanti al miracolo rinnovato della Natività di Nostro Signore nella magica atmosfera di un quotidiano Natale.
Olio su tela entro antica cornice intagliata e dorata. Sul retro due cartigli riportanti, scritti da antica mano, le date del 1680 e del 1843, con dediche di famiglie dell'aristocrazia germanica, fra cui i conti von Bocholtz (Bocholt) di Westfalia.

Misure con cornice: altezza  cm. 150 -    larghezza  cm. 127
(cm. 132 x cm.110 la tela)

Italia

Epoca : XVII sec.


Allievo a Venezia di Antonio Zanchi, Francesco Trevisani giunse a Roma, dove la sua carriera si svolse per intero, nel 1678. Suo mentore fu il cardinale veneziano Pietro Ottoboni, nipote di Alessandro VIII, uno dei più importanti mecenati del momento (erano alle sue dipendenze anche il giovane Filippo Juvarra e alcuni compositori del calibro di Arcangelo Corelli, Alessandro Scarlatti e Georg Friedrich Händel).
A Roma Trevisani divenne uno dei più importanti artisti che continuarono sulla scia di Carlo Maratta, come è evidente negli affreschi della cappella di S. Chiara a San Silvestro in Capite e nei tre dipinti con Storie della Passione di Cristo nella cappella del crocifisso della medesima chiesa (1696 - 1697), nei cartoni per i mosaici della cappella battesimale della Basilica di San Pietro (dove succedette al Baciccio nel 1709), nell'ovale con il profeta Baruch per San Giovanni in Laterano (1718 circa), nella pala con la Morte di S. Giuseppe nella cappella Sacripante a Sant'Ignazio, in quella con l'Estasi di S. Francesco nella Chiesa delle SS. Stimmate di San Francesco e nel Festino di Cleopatra della Galleria Spada.
Del Trevisani è anche la pala d'altare, raffigurante la Madonna con il Bambino e sant'Antonio, sull'altar maggiore della Basilica di Nostra Signora e di Sant'Antonio a Mafra in Portogallo.
Caratteristico della pittura di Trevisani è il sentimentalismo languido, con il pathos seicentesco che sfuma nell'elegia. Non a caso l'artista (che fu anche poeta) era affiliato all'Accademia dell'Arcadia.

Provenienza : Italia

Epoca : XVII sec.

€ 14.500,00