Un anonimo pittore di inizio Novecento pensò di reinterpretare, con buona tecnica,un quadro dal titolo “Ritratto di Cavaliere” eseguito, a sua volta, da un “anonimo pittore lombardo” seicentesco ed esposto oggi ai Musei Civici di Como.
Sicuramente ci presenta il “Cavaliere” nella sua tenuta da parata.
Il ritratto così caratterizzato mostra con dovizia di particolari le caratteristiche del vestiario di un cavaliere del tempo, molto probabilmente di origini nobili per la bella gorgiera, un collaretto di solito di lino increspato, che porta attorno al collo, una elegante corazza con incisioni molto fini e di ottima fattura. Non dimentichiamo che la scuola milanese per le incisioni sulle armature era molto nota al tempo presso le corti europee ed anche in precedenza . Infatti nella decorazione si possono notare armi da fuoco incrociate fra loro, elmi, armi bianche inserite in uno scudo “da parata” (tipico delle casate nobiliari), fregi ed emblemi.
Mentre la mano sinistra tiene l’elegante “manico” della spada, la sinistra regge uno strumento tipico dei fucilieri: “la forcella d’appoggio al terreno” per armi da fuoco di dimensioni ragguardevoli. Completano il suo abbigliamento pantaloni riccamente ricamati e con applicazioni molto elaborate. Dietro al ritratto si intravvede l’elmo piumato.
Il dipinto, olio su tela, si presenta senza cornice.
Italia – Inizi del Novecento
Misure : Altezza cm. 79 - Larghezza cm. 60
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