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ALLEGORIA DELLA GIOVINEZZA - opera unica di grande formato di Alberto Sanvitale ( Roma, 1927 - Sanremo, 1999). Tratto da un affresco di Pietro da Cortona

Autore: Sanvitale

Alberto Sanvitale prende spunto da due affreschi  che si trovano  nella sala della “Stufa” a Palazzo Pitti:  “l’Etá dell’oro” e L”Età dell’argento” di Pietro da Cortona.
Non si sa il perché di questa sua scelta. Forse su commissione?

Questo dipinto riprende tutti i particolari dell’affresco:

Età dell’oro .

Guardiamolo! 

 

A destra notiamo un gruppo di ragazzi che,insieme a graziosi putti che giocano e si divertono tra loro in compagnia di un tranquillo leone. Mentre due giovani amoreggiano sotto ad un albero con ai loro piedi un bel levriere. che figure si riposa divertito e sereno. Intanto un ragazzo si arrampica sulla quercia per staccarne e gettarne a terra dei rami e uno dei puttini ne raccoglie per offrirlo ai due giovani. Dietro a questa scena vediamo in lontananza altri ragazzi che danzano tenendosi per mano. 

Un ambiente bucolico allegro che ispira serenità e felicità! 

 

Il maestro Alberto Sanvitale (Roma 1927 -  Sanremo 1999), allievo e seguace di Carlo Carrà, si trasferì nel 1966 sulla Riviera Ligure. Il suo colorismo pittorico e la grande forza decorativa delle sue opere trae origine da un'ispirazione genuina che lo fece indicare come il Matisse italiano. Questo primo di due grandi pannelli a tempera riportati su lastra di masonite facevano parte dei soffitti dipinti del Casinò di Sanremo.

Opera firmata

 

Italia  -  Sanremo  1970 ca.

 

Misure : Altezza cm 238 Larghezza cm 200 

 

 

 

Note

La sala “della Stufa” in origine era una loggia aperta, fu poi chiusa nel Seicento e strutturata come sala da bagno riscaldata con le stesse tecniche delle terme romane, ad uso privato del granduca che a fianco di essa aveva la sua camera da letto. La decorazione di quest’ambiente fu promossa dal granduca Ferdinando II de’ Medici che inizialmente coinvolse alcuni maestri fiorentini. 

 

Nel 1637 fu affidata a Pietro da Cortona l’esecuzione delle pareti raffiguranti Le quattro età dell’uomo, tema ispirato ad Ovidio, e probabilmente suggerito da Michelangelo Buonarroti il Giovane (pronipote del famoso Michelangelo Buonarroti) nel 1637 fu eseguito il dittico dell’Età dell’oro e l’Età dell’argento, e pochi anni dopo, nel 1641, le scene con l’Età del bronzo e l’Età del Ferro. Gli affreschi di Pietro da Cortona costituiscono l'atto di nascita della grande decorazione murale barocca e segnarono a Firenze la nascita di uno stile nuovo, introducendo un lessico leggero e narrativo, ispirato alla pittura veneta di Paolo Veronese, e agli affreschi romani di Annibale Carracci.

L’ideale Arcadia, che corrisponde al riquadro dell’Età dell’Oro, e dove pastori, fanciulli e animali convivono armonicamente, evoca il pacifico e felice governo di Ferdinando, reso ancor più rigoglioso anche dalle nozze del granduca, proprio nel 1637, con Vittoria della Rovere, un lietissimo evento a cui il pittore allude raffigurando una coppia di giovani che amoreggia sotto la quercia maestosa, simbolo araldico della Rovere, alla presenza di un leone che richiama il marzocco* fiorentino il simbolo di Firenze, del potere popolare.

 

*Il Leone che sorregge uno scudo, simbolo della libertà e della forza del popolo fiorentino. 

Provenienza : Italia

Epoca : XX sec.

€ 11.500,00